I musei di Smerillo: un tuffo nel mare del passato

Il mare visto da Smerillo.

Il mare visto da Smerillo. Foto di Alessandro Tossici.

Il borgo di Smerillo è conosciuto per essere la terrazza delle Marche: la sua posizione e i suoi 806 metri di altitudine permettono all’occhio di spaziare dai Monti Sibillini, passando per una buona parte dell’entroterra marchigiano, fino al mare Adriatico.

Ma non tutti sanno che un tempo, ben 5 milioni di anni fa, quel mare sommergeva il territorio di Smerillo. A suggerircelo sono le rocce arenarie che caratterizzano il paesaggio e, incastonati al loro interno, si trovano numerosi fossili, testimoni della vita marina pliocenica di Smerillo.

La storia prestorica di questo paesaggio è oggi raccontata attraverso una ricca collezione di fossili presente nel Museo delle Scienze Naturali, che si trova nel centro del paese. Al piano superiore dell’edificio si trova il MACS Museo d’Arte Contemporanea, che, con stupore di molti visitatori, contiene opere di artisti in gran parte marchigiani.

Andiamo a vedere più nel dettaglio le risorse di questo piccolo ma ricco museo, che potrebbe svelarvi una storia antica e poco conosciuta e permettervi di conoscere l’arte marchigiana nelle sue declinazioni più moderne.

 

1. La grande attrattiva del museo: i fossili di Smerillo

Fossile Smerillo

“Ostrea edulis” proveniente da Smerillo. Foto di Alessandro Tossici.

I fossili, per chi non lo sapesse, sono resti di organismi animali o vegetali conservati negli strati della crosta terrestre e vissuti in epoca anteriore alla nostra.

Queste tracce di vita passata si sono conservate grazie al processo di fossilizzazione, favorito dalla presenza di parti dure, come uno scheletro o un guscio, e un repentino seppellimento dopo la morte. In rare e particolari circostanze è possibile anche la conservazione delle parti molli (pelle, organi interni).

Questo è ciò che è avvenuto ad alcuni organismi marini che popolavano il territorio di Smerillo nel Pliocene (5 milioni – 2 milioni di anni fa). Al contrario di ciò che può sembrare, questo periodo è relativamente recente se consideriamo che la Terra si è formata 5 miliardi di anni fa e nel Pliocene è comparso l’Australopiteco, ominide antenato dell’uomo.

Nel museo troviamo in gran parte resti conchigliari di organismi bivalvi e gasteropodi, abbondanti in mezzo alla roccia. Si tratta di resti di organismi tuttora viventi nel Mediterraneo, tipici del piano litorale e della piattaforma, a profondità non elevate, ma sicuramente superiori a 10-20 metri d’acqua.

Possiamo quindi dedurre che il territorio di Monte Falcone, altura su cui sorge Smerillo, non si trovasse troppo distante da quella che allora era la costa.

Ma cosa è avvenuto per far sì che da sotto il livello del mare emergesse fino a 806 metri di altitudine?

La Fessa

La Fessa. Foto di Alessandro Tossici.

Questo innalzamento è dovuto all’orogenesi appenninica, cioè il lento sollevamento della catena appenninica. Infatti intensi eventi tettonici hanno modellato l’attuale morfologia di Monte Falcone determinando anche fratture del corpo sabbioso come si può osservare dalla Fessa ai piedi del paese. La Fessa è una profonda incisione nella roccia dove può passare un uomo per volta, per vedere una successione stratificata di arenarie e conglomerati sabbiosi. Anche le pareti del fosso di Durano, ripide muraglie scavate negli anni dal torrente montano, rivelano ad un attento osservatore le vestigia di un antico ambiente.

 

2. Non solo fossili, anche minerali e fauna limitrofe

Le restanti due sale del Museo delle Scienze Naturali sono dedicate una alle rocce minerarie e una alla fauna lacustre del lago di San Ruffino.

La collezione di rocce minerarie mostra una grande varietà di forme, colori, composizioni provenienti da varie parti del mondo. Ogni minerale ha una composizione chimica ben definita, i cui atomi sono disposti secondo un’architettura regolare, che permette al minerale di avere una forma caratteristica. Questa definizione li differenzia dalle rocce, che sono un aggregato di uno o più minerali.

La composizione chimica diversa per ogni tipo di minerale dà a ciascuno delle proprietà diverse e per questo motivo sono stati sfruttati dall’uomo fin dall’inizio della sua storia nei più svariati modi: a partire da quando i primi esseri umani hanno iniziato a raccogliere la selce per utilizzarla come punta per frecce fino all’estrazione di materiali radioattivi per l’energia nucleare.

In un’altra sala, sono esposti animali imbalsamati provenienti dal territorio limitrofo, alcuni sono tipici dell’ambiente lacustre del vicino Lago di San Ruffino, come il martin pescatore; altri sono tipici dell’ambiente boschivo montano, come la volpe, lo sparviero, ecc..

 

3. MACS: uno scorcio sull’arte contemporanea delle Marche

Opera esposta al MACS

L’arte contemporanea è poco conosciuta, capita, apprezzata eppure è il prodotto dei nostri tempi. Il filosofo Giorgio Agamben, nella sua opera “Che cos’è il contemporaneo?”, risponde così a questa domanda “Contemporaneo è colui che riceve in pieno viso il fascio di tenebra che proviene dal suo tempo.”. Dunque l’arte contemporanea non fa altro che restituirci una visione del nostro mondo, il mondo di oggi.

Il museo è stato inaugurato nel 2012 e ospita oltre 100 opere di artisti prevalentemente marchigiani. Queste opere sono una donazione fatta dagli artisti stessi alla Fondazione Umberto Peschi: è stata organizzata un’esposizione che ha permesso la raccolta di fondi per realizzare un catalogo delle opere di Umberto Peschi, artista maceratese venuto a mancare nel 2012. Una volta che questa esposizione si è conclusa, il comune di Smerillo ha dato la disponibilità ad accogliere le opere ed organizzarle in un museo.

 

Dopo questa veloce panoramica su quanto i musei di Smerillo hanno da offrirvi, che cosa aspettate? Venite a visitarlo di persona!

 

I musei sono aperti ogni domenica dalle 15.30 alle 19.00 o su prenotazione (Alessandro Tossici, 328 9455977).

 

Museo

Museo delle Scienze Naturali e MACS Museo d’Arte Contemporanea

 

Lo staff di Dimensione Natura

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