Su stratificazioni di arenarie ricche di fossile e crinali a strapiombo, a ben 806 metri, sorge Smerillo, un antico borgo in provincia di Fermo definito la terrazza delle Marche. Da qui la vista gode di un paesaggio mozzafiato, spaziando a 360°: si può vedere in un batter d’occhio gran parte del territorio marchigiano con tutti i suoi elementi tipici: dalle vette dei Monti Sibillini alla distesa blu del Mar Adriatico, dai paesini limitrofi in pietra alle città più lontane all’orizzonte, dal vicino Lago di San Ruffino nella sottostante vallata del fiume Tenna al noto Monte Conero. Antichi edifici in pietra, dalle forme lineari e compatte, sono circoscritti da lembi di mura medievali ed è ancora visibile la Porta Nord. Sulla piazza vi è la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, mentre nella via principale è ubicata la piccola Chiesa di S. Caterina edificata in stile romanico. Nel punto più alto del paese, si trovano i resti di un antico castello, alle cui vicissitudini è legata la storia dell’intero borgo. Di Smerillo non si conosce con precisione l’origine, ma si hanno notizie sulla sua fondazione a partire dal IX sec. Distribuite nel territorio comunale vi sono cinque frazioni: Durano, Val di Tenna, Ceresola, Castorano (di chiare origini longobarde) e San Martino al Faggio, dove si trova la chiesa dedicata a S. Vincenzo Ferreri con campanile romanico. È possibile vivere un’esperienza immersiva e un soggiorno distensivo nel verde del particolare paesaggio di Smerillo grazie alle diverse strutture del territorio adibite per l’accoglienza dei turisti: agriturismi, B&B e ristoranti.  

CEA Bosco di Smerillo: educare alla conoscenza e al rispetto di un territorio unico

Per preservare la grande biodiversità del territorio, è presente, fin dagli anni ’70, un’area floristica protetta denominata Bosco di Smerillo. Lungo i sentieri di quest’area prevalentemente boschiva non è raro imbattersi in diversi esemplari di orchidee spontanee e di bucaneve, la cui fioritura stabilisce la fine del periodo invernale più rigido. Con un po’ di fortuna è anche possibile incontrare caprioli, volpi, tassi, istrici, ghiandaie, cornacchie, ecc. La presenza delle rarità naturalistiche del Bosco di Smerillo ha reso possibile l’iniziativa di istituire, nello stesso edificio del Museo delle Scienze Naturali, un Centro per l’educazione ambientale (CEA), che promuove e valorizza il territorio, organizzando attività di orientamento, piccole escursioni ed eventi per i più piccoli. Le risorse naturalistiche di Smerillo non finiscono qui: da visitare è sicuramente la Fessa, la più spettacolare fra le aree fossilifere presenti nella zona: una profonda incisione nella roccia dove può passare un uomo per volta, per vedere una successione stratificata di arenarie e conglomerati sabbiosi, in cui sono incastonati numerosi fossili, che raccontano la storia geologica del territorio.  

Museo delle Scienze Naturali e MACS

Sapevate che 5 milioni di anni fa Smerillo era sommerso dal mare? Ebbene sì, lo splendido paesaggio che oggi ammiriamo era ben diverso e nel periodo pliocenico si trovava a 10-20 metri sotto il livello del mare. Ci sono voluti milioni di anni in cui lenti movimenti tettonici e bruschi terremoti hanno portato la catena appenninica e il territorio di Smerillo ad affiorare e raggiungere l’altezza a cui oggi si trovano. Questa storia geologica è raccontata al Museo delle Scienze Naturali di Smerillo attraverso i fossili. Nella sala a loro dedicata è possibile osservare resti conchigliari di organismi bivalvi e gasteropodi che popolavano il mare pliocenico di Smerillo. Nella sala accanto è possibile avere un’esperienza più ampia della storia geologica dell’Italia tramite fossili provenienti da varie località italiane e di epoche che vanno dal Paleozoico al Quaternario. La storia preistorica del territorio che il museo racconta permette di avere uno sguardo diverso su ciò che a noi sembra immutabile e al di fuori da vicissitudini storiche, riempiendolo di dinamicità e complessità. Stravolge la nostra visione antropocentrica della storia, inserendo in una prospettiva temporale di mutamento anche il territorio che ci circonda, con la sua conformazione geologica e la vita che ospita. Nelle restanti due sale è presente una collezione di minerali provenienti da varie parti del mondo e diversi animali imbalsamati del territorio limitrofo. Così si ottiene una visione completa dei vari campi inclusi nella branchia delle Scienze Naturali.   Il MACS, Museo d’Arte Contemporanea Smerillo, offre la possibilità di scoprire ben oltre 100 opere di artisti prevalentemente marchigiani, alcuni già affermati, altri esponenti delle nuove generazioni. Spiccano i nomi di Umberto Peschi, Valeriano Trubbiani, Paolo Magri Tilli, Giorgio Bompadre, Loreno Sguanci e molti altri ancora. Questi autori rappresentano una conferma e un arricchimento del carattere composito della cultura marchigiana.   Info: Per visitare il Museo delle Scienze Naturali e il MACS, contattare Alessandro Tossici (info@smerillo.com – 328 9455977) Restate aggiornati sugli eventi organizzati dal comune di Smerillo e dal CEA Bosco di Smerillo, visitando il sito www.smerillo.com o seguendo le pagine facebook “Comune di Smerillo” e “CEA Bosco di Smerillo e Lago di San Ruffino”.  

Visita guidata da 3 Ore

Contattare Giuseppe Millozzi 333 2163287 oppure Alessandro Tossici 328 9455977

  • Visita al museo dei fossili ospitato al Centro di Educazione Ambientale (aperto dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00)
  • Escursione naturalistica nel Bosco di Smerillo passando per la Fessa, una spaccatura nella roccia dove è possibile osservare fossili databili 5 milioni di anni fa;
  • Rientro attraverso il centro storico e sosta al belvedere.

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