Amandola è un piccolo borgo di origine medievale situato a 550 mt. s.l.m., considerato la “porta est” di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di cui rappresenta uno dei più importanti centri storico-culturali. Il paese prende nome dalla pianta del mandorlo che un tempo era assai diffuso nella zona.
È caratterizzato inoltre da un patrimonio ambientale e paesaggistico di grande valenza per la molteplicità dei paesaggi presenti:
- le montagne dei Sibillini sul lato orientale
- le valli disegnate dai fiumi, in particolare il sottostante fiume Tenna
- i piccoli borghi limitrofi.
Il Museo Antropogeografico dà la possibilità di conoscere tutti gli aspetti che compongono il territorio, avendo poi l’opportunità di rinvenirli ed osservarli direttamente. Si trova presso i locali della Ex Chiesa la Collegiata, il Museo testimonia un legame ormai inscindibile tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed Amandola. Al suo interno è possibile conoscere nei minimi dettagli tutti gli aspetti propri del Parco Nazionale: parole ed immagini guidano ogni visitatore lungo un percorso alla scoperta dei vari ambienti, della flora, della fauna, delle leggende, dell’arte, della storia e della cultura popolare. Particolarmente affascinanti e precise le ricostruzioni dell’attività dell’uomo, che con la sua presenza ha provveduto a modellare e mantenere una natura meravigliosa.
La cittadina offre servizi per il turismo montano, quali mountain bike ed escursionismo. Il lago di San Ruffino rappresenta un’ulteriore risorsa per gli amanti dell’aria aperta e per gli sport praticabili.
Il centro storico, al quale si accede tramite una porta merlata, è adagiato su tre colli e si compone di architetture civili e religiose. Parte del patrimonio artistico di amandola si trova presso la Ex Collegiata un Deposito di Opere d’arte provenienti dalle Chiese della Città danneggiate dal terremoto del 2016 ed esposte sotto forma di mostra permanente, grazie al sostegno del MIBACT. Oltre alla mostra è stato approntato, in collaborazione con l’Università degli studi di Camerino e l’Università degli studi di Urbino, un laboratorio di restauro, dove è possibile seguire passo dopo passo il sapiente lavoro dei restauratori.
Tra i numerosi capolavori recuperati e conservati nel Deposito della Città di Amandola spiccano: il Cristo ligneo del XII secolo (sull’opera sono in atto numerosi studi e teorie secondo le quali il Cristo potrebbe essere anche la raffigurazione dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno); San Raffaele e Tobiolo, Angelo Custode di Antonio Mercurio Amorosi.
Antico luogo di importanza sociale e religiosa è Piazza Umberto I, detta anche piazza alta. Ospita
- il teatro storico “La Fenice”,
- il torrione del Podestà del ‘400,
- la chiesa di S. Agostino, risalente XIV secolo,
- il convento di San Bernardino, o convento dei Cappuccini, costruito nel 1540,
- la chiesa di Santa Maria a Piè d’Agello.
Vicino al lago di San Ruffino si trova il complesso romanico dedicato ai Ss. Rufino e Vitale (sec. VI). A 5 km dal centro storico si erge l’abbazia dei Santi Vincenzo e Anastasio.
Dal punto di vista gastronomico, Amandola è rinomata per il tartufo bianco pregiato che viene dai suoi boschi ed è anche area di produzione della Mela rosa dei Monti Sibillini, presidio Slow Food. In autunno si tiene “Diamanti a Tavola” – Fiera del Tartufo Bianco Pregiato dei Sibillini. Da quasi vent’anni anima il centro storico con stand enogastronomici ricchi di piatti profumati al tartufo e piatti della tradizione.
Tra le festività ricorrenti si ricorda il Carnevale de li Paniccia’ e, alla fine di agosto, l’antica rievocazione storica delle Canestrelle.
Info:
Ufficio turismo: Piazza Risorgimento, 17 – Amandola (FM) – 0736 840731 – turismo.amandola@gmail.com
Comune di Amandola: www.comune.amandola.fm.it – 0736 84071 / 0736 848037 – protocollo@comune.amandola.fm.it
Fonti: https://www.turismo.marche.it/it-it/Cosa-vedere/Localita/Amandola/5743
